Come aprire un Centro Estetico in Italia
L’estetista è la figura professionale di riferimento per coloro che vogliono occuparsi del proprio aspetto fisico. Dalle sopracciglia alle unghie dei piedi, l’estetista è in grado di migliorare l’aspetto del nostro corpo, preservandolo nella sua integrità, svolgendo piccoli interventi di mantenimento o applicando decorazioni più o meno appariscenti. Visto che il corpo è al centro dell’operato dell’estetista, è importante che vi siano professionisti del mestiere che sappiano trattare il cliente con serietà e competenza, il tutto all’interno di un ambiente adeguato: il centro estetico. L’estetista è un artigiano, un tecnico, ma deve preoccuparsi anche dell’aspetto psicologico dei suoi clienti, nella misura in cui contribuisce a dare maggiore autostima migliorando la forma fisica e la bellezza esteriore delle persone. Abbiamo già visto come diventare estetista in Italia… Ma quali sono i passi per aprire un centro estetico? Ecco dunque tutte le indicazioni utili per chi vuole cimentarsi in questo tipo di attività.
I requisiti per aprire un Centro Estetico
Per aprire un centro estetico è necessario che il titolare del centro, o comunque un responsabile, sia in possesso del Diploma professionale di Estetista – l’attestato va esposto in reception. Non basta, infatti la Qualifica Biennale di Estetista ma, per diventare il direttore tecnico di un centro estetico – proprio o di qualcun altro – è necessario il 3° Anno di Specializzazione, conseguito presso un istituto riconosciuto a livello regionale o nazionale.
Essendo un’attività commerciale, occorre inoltre aprire la partita IVA e registrare poi l’attività presso la Camera di Commercio locale. Un altro passo da svolgere il prima possibile è quello di richiedere la licenza di apertura del centro presso lo Sportello per le Attività Produttive del Comune di riferimento.
Bisogna dire poi che non è possibile aprire un centro estetico ovunque sia disponibile uno spazio. Occorrono determinate caratteristiche anche per quanto riguarda il luogo, in cui andrà ad avviarsi l’attività. Il locale che ospiterà il centro estetico deve infatti risultare adeguato a tale attività e deve superare l’analisi effettuata dalla ASST locale. È infatti necessario il nulla osta igienico-sanitario della ASST del Comune di competenza. Gli ufficiali sanitari sono deputati a rilasciare la regolare autorizzazione solo una volta accertato il rispetto delle norme igienico sanitarie previste dalla legge.
Come accennato prima, è necessario nominare il responsabile del centro, che dovrà essere colui che è in possesso della Specializzazione di Estetista: il titolare, un familiare o un dipendente.
Infine, occorre regolarizzare le posizioni INPS e INAIL dei dipendenti, compresa quella del titolare.
La normativa di riferimento per i centri estetici
La legge N°1 del 4 gennaio 1990 – integrata con i decreti N°352 del 21 marzo 1994 e del 2011 – descrive quali sono le tipologie di trattamento ammesse, gli attestati di specializzazione richiesti per il direttore tecnico del centro, le apparecchiature che si possono utilizzare e definisce altri aspetti specifici per questa attività. È proprio la normativa che stabilisce la necessità di avere “almeno un responsabile tecnico in possesso della qualificazione professionale”. Dunque, l’estetista specializzato è colui o colei che ha frequentato un corso regolare in Istituto. Non necessariamente deve essere il titolare del centro, l’importante è che tale figura operi all’interno del locale.
Sono i singoli regolamenti comunali, infine, che disciplinano diversi aspetti riguardanti questo tipo di attività sul territorio, come la distribuzione dei centri estetici sul territorio comunale, le dimensioni minime dei locali o i requisiti igienico-sanitari necessari per il nulla osta della ASST.
Consigli pratici
Il settore estetico è, dati alla mano, tra i più floridi della nostra economia. Un investimento di questo tipo è sempre più allettante per che decide di mettersi in proprio. Ma, se il settore è in crescita, lo è anche la concorrenza, motivo per cui bisogna procedere con cautela in tutti i passaggi. Impostando, infatti, correttamente fin dall’inizio il proprio business, si andranno a evitare i problemi comuni legati all’inesperienza. Nel momento in cui si cerca il locale che ospiterà il centro estetico è importante tenere a mente diversi fattori e scartare a priori i locali che non rispettano i requisiti igienico-sanitari. Andremo a scartare anche quei locali “scomodi”, in modo da facilitare il più possibile l’accesso dei futuri clienti.
Tra i requisiti dell’immobile da considerare vi è certamente la posizione e la metratura. Se un locale in centro può avere un maggior numero di visitatori occasionali – e dei migliori collegamenti ai mezzi pubblici – avrà probabilmente anche un canone mensile di affitto più elevato. Lo stesso discorso vale per tutte quelle zone molto affollate, come centri commerciali o strade molto trafficate, dove anche spesso parcheggiare l’auto diventa un problema. A far lievitare i costi, dicevamo, c’è anche la metratura – non solo come canone mensile di affitto: bisogna considerare anche le future spese legate all’immobile, come il riscaldamento e la pulizia dei locali.
Nella fase preliminare occorre anche valutare la distanza del proprio immobile da altri centri estetici e valutare se specializzarsi in specifici trattamenti, in modo da non dover concorrere sul prezzo con le attività più vicine. Creare un business plan aiuterà a comprendere meglio i costi futuri da sostenere, oltre a stimare i ricavi e i tempi di rientro dell’investimento. Sempre in fase di business plan è possibile analizzare la concorrenza vicina al nostro centro estetico in apertura, per capire su quali trattamenti puntare e quali marchi utilizzare, in cabina e per la rivendita, per differenziarsi dalla concorrenza.
Considera, infine, di pubblicizzare il salone in apertura sui nuovi media e quelli tradizionali, in modo da spargere il più possibile la voce!